Esposto presso AGCM – “Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti”, approvate dall’Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in data 17.4.2020
Con esposto inoltrato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, l’Ordine di Roma ha ritenuto di evidenziare alcune criticità concorrenziali in relazione alle “Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti”, approvate dall’Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in data 17.4.2020, chiedendo all’AGCM di adottatore tutte le misure necessarie a rimuovere gli effetti anticoncorrenziali delle stesse linee guida, poichè:
● contenenti previsioni lesive degli interessi della categoria professionale degli Ingegneri, ai quali è stato sostanzialmente precluso, stante l’ampiezza della disposizione de qua, lo svolgimento in via autonoma di qualsiasi attività diagnostica sui materiali utilizzati per tutte le “strutture e costruzioni esistenti”, con particolare riferimento alla vastissima gamma di prove “non distruttive” specificata al par. 5 della Circolare 3 dicembre 2019 n. 633/STC (richiamata dalle Linee guida 2020);
● in grave contrasto con le prerogative professionali degli Ingegneri che abbiano intrapreso e concluso con successo uno specifico percorso formativo e professionale sulla scienza dei materiali, oltre che in palese antinomia:
– con la circostanza che gli Ingegneri possono svolgere l’attività di Direttore dei lavori, figura alla quale compete l’accettazione della qualità dei materiali da costruzione;
– con la disciplina della sicurezza delle costruzioni risultante dall’art. 51 del R.D. n. 2537/1925 (recante “Approvazione del regolamento per le professioni d’ingegnere e di architetto);
– con il par. 8.5.3. delle Norme Tecniche di Costruzione aggiornate emanate con DM 17.01.2018 (e relativa Circolare esplicativa del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici n. 7/2019), laddove si prevede che le prove di caratterizzazione meccanica dei materiali sono effettuate anche attraverso prove non distruttive.